IL VINILE: NASCITA E RINASCITA

IL VINILE: NASCITA E RINASCITA

Nella sua rotonda perfezione, il vinile rappresenta indubbiamente lo strumento più affascinante per l’ascolto della musica, sia per la bellezza dell’oggetto in sè, sia per la qualità del suono che è capace di riprodurre. Il disco in vinile è riconducibile ad un determinato periodo storico, quello degli anni Cinquanta e Sessanta, nel quale tale supporto ha visto raggiungere la sua massima gloria, con la pazza corsa nei negozi di musica di giovani ed appassionati per acciuffare l’ultima uscita dell’artista preferito.

In realtà, le origni del giradischi possono essere fatte risalire al 1853, quando uno stampatore parigino iniziò a collaudare una serie di incisioni destinate a illustrare un manuale di fisica. Nell’esaminare quelle illustrazioni Edouard-Leon Scott de Martinville si imbattè in un disegno anatomico dell’interno dell’orecchio umano ed iniziò a chiedersi se fosse possbile creare un dispositivo meccanico basato sul principio di funzionamento dell’orecchio, in grado di registrare i suoni.

Nel 1857 egli presentò il fonoautografo, ovvero una macchina pioneristica che usava una specie di tromba per raccogliere il suono che poi passava attraverso una membrana elastica collegata a uno stilo. La rudimentale puntina creava un’impressione su carta o vetro anneriti con il fumo, registrando effettivamente il suono come forma di onda visiva. Nel 2008 gli scienziati hanno trasformato le incisioni in onde sonore di Scott de Martinville in suoni reali, da cui uscì la voce dell’autore che cantava per venti secondi la canzone popolare francese “Au claire de la lune”.

Successivamente, grandi menti, a partire da quella di Thomas Edison, si dedicarono al perfezionamento di un macchinario per la registrazione e riproduzione dei suoni, fino a che nel 1887 Emile Berliner brevettò il grammofono. Da quel momento si è assistito ad una crescente ascesa dell’industria discografica, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale le etichette discografiche e i produttori di hardware raddoppiarono i loro sforzi per ottenere un prodotto meccanico di successo.

Nel 1955 la Phico introdusse la serie di fonografi a transistor, ovvero dei giradischi portatili alimentati a batteria e dal costo accessibile per le famiglie e i ragazzi. In tal modo, anche la muscia pop ha iniziato ad diventare sempre più interessante ed ha acquisito sempre maggiore importanza all’interno della vita quotidiana. L’esplosione contemporanea dei grandi artisti dell’epoca ha infine creato tutto quel mondo discografico e musicale che con la sua evoluzione è arrivato fino ai giorni nostri.

Senz’altro, col tempo, l’avvento di nuove tecnologie, molto più comode da utilizzare per i costi notevolmente inferiori e le dimensioni ridotte degli apparecchi, hanno soppiantato lentamente il giradischi ed i cari 33 giri, che spesso sono diventati meri pezzi da arredamento lasciati mestamente a prendere polvere su qualche mobile o angoliera.

In particolare la diffusione di Internet ha completamente stravolto l’intero mercato musicale, e le collezioni di dischi sono diventate degli archivi elettronici dalle dimensioni sterminate stippati negli hard disk dei nostri computer.

In effetti, da un lato questa evoluzione tecnologica ha permesso di avere accesso alla musica costantemente, stando tranquillamente seduti a casa o camminando per strada con lo smartphone, dall’altro ha tolto il gusto di andare alla ricerca della musica che vogliamo davvero ascoltare e la conseguente possibilità di avere una collezione tangibile, magari ristretta ma molto intima e personale, non solo quindi un enorme magazzino di gigabyte che resta al contrario impalpabile e meno soddisfacente da possedere e far suonare.

Forse è anche per questo motivo che negli ultimi tempi si sta assisentendo ad una graduale rinascita del vinile, grazie al riaccendersi dell’interesse per la musica da collezionare e da poter ascoltare nuovamente con impianti di qualità ed esteticamente godibili.

Come testo consigliato, dal quale ci siamo ispirati per questa riflessione, suggeriamo “Il manuale del vinile“, di Matt Anniss e Patrick Fuller, Edizioni LSWR.

manuale del vinile

Il volume, oltre a ripercorrere nei dettagli tutte le vicende storiche, le numerose e divertenti curiosità legate al vinile, è suddiviso per approfondimenti tematici e spiegazioni tecniche. In particolare, come riscontrabile dall’indice al suo interno, il libro è composto da sei capitoli: il giradischi; ampli, diffusori e mixer; la sorgente sonora; la cultura del vinile; tecnica del vinile; la risorsa vinile. Infine, un’appendice dal titolo “per saperne di più”.